Riflessione tenuta dopo la processione del Corpus Domini all’interno del Monastero
dal Rev. D. Doriano Locatelli, Domenica 29 maggio 2016
“Ut duplicis substantiae
totum cibaret hominem”
Il cibo e il nutrimento, accomunano tutti gli esseri viventi e ancor più coloro che si avvicinano alla Mensa della Parola, del Corpo e del Sangue di nostro Signore! La celebrazione odierna ci ha fatto gustare il Mistero dell’essere “cumsodales” dello stesso banchetto celeste, attraverso il quale abbiamo condiviso la gioia del trovarci insieme con la Comunità Monastica per assaporare le stesse delizie dello Spirito che Cristo ha lasciato a tutti gli uomini nell’Eucaristia. Come i discepoli di Emmaus ci siamo incamminati: carichi dei nostri pensieri e onusti delle nostre domande; nella processione abbiamo incontrato il Signore e idealmente abbiamo percorso con lui, attraversando i chiostri del monastero, quella via che porta ad Emmaus. Qui lo stesso stupore dei Discepoli ci ha pervasi, ma a meravigliarci non era la morte di Gesù, bensì la sua resurrezione! E mentre il canto riecheggiava solenne e dolce nelle volte e tra le colonne, la pioggia scendeva leggera, quasi a ricalcare quel tesoro di grazie che, insperato, è disceso dal cielo: sovrabbondante, oltre ogni nostra umana aspettativa, a fecondare la Terra per concederci quei Frutti che ci nutrono e ci rendono un solo Corpo e un solo Spirito.
Danilo Mauro Castiglione
Oblato Benedettino Secolare
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del Corpus Domini, 29 maggio 2016