Fare memoria per dare speranza
Cinquantesimo anniversario della proclamazione di San Benedetto Patrono d’Europa.
In un panorama di crisi come quello odierno che riecheggia sicuramente altri tempi calamitosi e di disorientamento, ad esempio quelli in cui visse il grande patriarca del monachesimo occidentale, anche la comunità monastica di san Benedetto in Bergamo, ha voluto ricordare e solennizzare il 50° anniversario della proclamazione di San Benedetto patrono d’Europa. In un percorso commemorativo di tre giornate, dal 23 al 25 ottobre, si sono succeduti i relatori: Dott. Massimo Folador e l’Abate Dom Ildebrando Scicolone OSB. A conclusione, una solenne celebrazione è stata presieduta da Dom Giordano Rota OSB, Abate del Monastero S. Giacomo in Pontida. In rappresentanza del Consiglio direttivo Nazionale Oblati Benedettini era presente la Dott. ssa Giusy Teresa Benedetta Vecchio, Oblata del monastero San Benedetto di Catania.
Certamente oggi la domanda va diritta al cuore della problematica del continente europeo che discute su innumerevoli questioni, sicuramente importanti (a partire dalle proprie radici), ma dimentica spesso che bisogna edificare, per prima cosa, l’uomo così come fece san Benedetto: conferendo dignità al lavoro e al lavoratore. In questa riflessione siamo stati guidati dal dott. Massimo Folador, che ci ha illustrato il suo percorso personale attraverso la Regola applicata al mondo dell’impresa, per merito della quale è stato possibile ristabilire relazioni equilibrate in seno a contesti destabilizzati, riscrivendo l’elenco di valori e priorità che tengono presente in primo luogo l’uomo e non il profitto delle realtà produttive. Infatti, ha precisato il relatore, a questo si può giungere solo scommettendo sull’uomo stesso in quanto risorsa per la comunità e per l’impresa. Sulle orme della domanda che san Benedetto pone: "Chi è l'uomo che vuole la vita e arde dal desiderio di vedere giorni felici?" si è articolato il contributo che lo stesso dott. Folador ha trasmesso alla nostra assemblea, fornendo una lettura inedita e nuova della Regola per i nostri giorni.
Al motivo storico che fu all’origine della proclamazione di san Benedetto patrono d’Europa ha dato ampio risalto l’analisi storica fatta dall’Abate Dom Ildebrando Scicolone OSB, il quale attraverso un attento esame del Breve pontificio del beato papa Paolo VI “Pacis nuntius” e dell’Omelia tenuta dallo stesso nell’occasione della riconsacrazione della basilica di Montecassino, ci ha permesso di ricordare quelle motivazioni che hanno definito san Benedetto: messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente. Tali motivazioni enumerate oggi come allora (essendo all’epoca Paolo VI nella fase iniziale del suo pontificato e l’Europa stessa in un momento chiave per il suo processo d’integrazione) rispondono pienamente al bisogno dell’Europa di essere messaggera di pace in questo contesto di crisi internazionale, nel quale è indispensabile creare dei ponti per una pace duratura tra i popoli, ed è anche necessario spendersi per una pace economica e finanziaria dentro i confini europei per meglio cimentarne l’unione tra i popoli e le differenti culture, definendo così un nuovo umanesimo, che non dimentichi Dio, ma trovi all’uomo la collocazione giusta e dignitosa nella società odierna, la quale fatica ad orientarsi in un contesto di svalutazione dei valori umani che risultano traditi e sbiaditi.
Trovando, il monaco come il cristiano, l’inizio e l’epilogo di ogni sua attività nella lode a Dio e nella preghiera, tutti gli incontri sono stati preceduti dal canto del vespro, mentre la giornata conclusiva ha avuto il suo culmine nella celebrazione Eucaristica presieduta dall’Abate di Pontida Dom Giordano Rota OSB, il quale ha dato il suo contributo alla conoscenza della diffusione del carisma del patriarca dei monaci in Europa. Questo cammino per commemorare il cinquantesimo della proclamazione di San Benedetto patrono d’Europa ha avuto come organizzatori e fautori la Comunità delle Monache e gli Oblati secolari del monastero certi di poter condividere con la cittadinanza il grande tesoro spirituale ed umano ereditato dalla millenaria tradizione monastica benedettina.
Danilo Mauro Castiglione
Oblato benedettino secolare